martedì 20 novembre 2012

Intro


Il nostro pianeta è sede di innumerevoli forme di comunicazione delle più svariate tipologie, riconducibili ad altrettanto svariate ed innumerevoli razze, specie, tipologie di esseri viventi; che si tratti del mondo umano o animale, l’esigenza comunicativa è pertanto soddisfatta in pieno da un vastissimo range di possibilità dipendenti da variabili quali ad esempio:
·              La specie o razza.
·              Le capacità comunicative: ovvero il risultato diretto di conoscenze e capacità psico-fisiche sia umane che animali.
·              Le possibilità di comunicazione: ovvero tutti quegli elementi ambientali e circostanziali che determinano o più semplicemente influenzano l’utilizzo di un codice o metodo comunicativo piuttosto che un altro.
·              Le necessità comunicative: ovvero il grado di specializzazione e peculiarità che la comunicazione intende raggiungere.
Inoltre, al fine di comprendere appieno le svariate possibilità utili a soddisfare qualsivoglia esigenza comunicativa, è importante fissare bene a mente la differenza concettuale che intercorre tra lingua e linguaggio.
Lingua e linguaggio vengono spesso confusi nell'uso comune. In linguistica il termine "linguaggio" indica un sistema di simboli auditivi o visivi per mezzo dei quali gli uomini o gli animali comunicano fra di loro. La  "lingua" invece definisce la realizzazione pratica, che varia da cultura a cultura, di quella stessa facoltà attraverso sistemi di segni che uniscono in modo arbitrario significante e significato.
Quindi, come già detto precedentemente, considerando il nostro pianeta in quanto sede di innumerevoli metodologie comunicative (lingue e linguaggi) ben distinte l’una dall’altra sia nel target che nei mezzi e nelle forme, sarebbe insensato pensare che sia per lingue che per linguaggi di diverso tipo, possano esistere corrispettivi esattamente equivalenti da un punto di vista non solo concettuale, ma anche intuitivo ed emozionale. Un esempio pratico ci è fornito dalle sfumature fortemente onomatopeiche che caratterizzano la lingua italiana molto più che altre lingue; parole come: boato, fragore, stridulo (ecc.) anche se contrapposte semplicemente sotto un punto di vista sonoro ai propri corrispettivi anglosassoni roar, clash, pipy, risulteranno differire soggettivamente nei risultati sia per quanto riguarda aspetti emozionali che per aspetti intuitivi e percettivi e di conseguenza da un punto di vista concettuale.
Ciò è la causa di difetti di comunicazione comunemente denominati gap culturali, ossia una qualsivoglia differenza che si interpone al contatto di due culture differenti causando rallentamenti, incomprensioni o addirittura stravolgimenti concettuali.
Il concetto di gap culturale al giorno d’oggi risulta essere argomento di crescente attualità in quanto conseguenza direttamente proporzionale ai concetti di globalizzazione, multi etnicità e multiculturalità sempre più inarrestabilmente presenti in contesti sociali moderni tipici di territori ed abitanti occidentali. L’apertura delle frontiere tra i Paesi membri dell’Unione Europea, il miglioramento e l’incremento di trasporto pubblico e privato -che sia su gomma, rotaia, aereo o marittimo- la facilitazione all’utilizzo di questi ed altri mezzi di trasporto, la notevole crescita culturale media registrata soprattutto durante la seconda metà dello scorso secolo su territorio europeo e mondiale, –fattore determinante la volontà individuale di conoscenza ed accrescimento culturale diretto, pertanto, causa di spostamenti nonché migrazioni non più solo su territori nazionali bensì anche internazionali- l’apertura e la creazione di nuovi mercati mondiali e l’introduzione di concetti nuovi quali ad esempio quello pocanzi accennato di globalizzazione, tutti questi ed altri fattori concorrono alla creazione di gap culturali ed implicano una altrettanto notevole necessità di livellazione degli stessi. Basti pensare ad esempio, ai nuovi agglomerati cittadini sorti negli ultimi decenni negli Emirati Arabi e non solo; Abu Dhabi e Dubai rappresentano due esempi perfettamente calzanti, di una sempre più diffusa volontà/necessità di livellazione di gap culturali. Due metropoli, perle simbolo di una sempre più dilagante multi etnicità globale; sorte dal nulla in un deserto tanto arido quanto culturalmente distanti possono essere la cultura araba filo mussulmana se comparata con la cultura occidentale di radice cattolica, eppure, prove tangibili di una evoluzione probabilmente volta al soddisfacimento di meri fini commerciali, ma comunque innegabilmente in atto. Esistono però molti altri esempi geograficamente più vicini a noi, utili a comprendere la necessità di una mediazione linguistica e culturale come conseguenza del fenomeno di globalizzazione. Londra, Madrid, Bruxelles, Parigi ma anche Roma, Praga, Zurigo, New York, Los Angeles e tante altre capitali o città europee e mondiali si sono trovate incessantemente sin dal periodo post-bellico (Seconda Guerra Mondiale) a dover fare i conti con flussi migratori crescenti, con provenienze delle più disparate. Ciò è stato l’incipit di una nuova era, volta al raggiungimento di un benessere globale, dove la necessità di livellazione di gap culturali non è altro che espressione di una volontà comune volta al quieto vivere e pertanto al rispetto reciproco. È risaputo ad esempio che in alcune zone degli Stati Uniti, fortemente soggette a flussi migratori non anglofoni, è fornito (secondo legge) un servizio di interpretariato in luoghi pubblici quali ospedali, tribunali o uffici per gli immigrati. In Italia, paese fortemente soggetto a flussi migratori dalle coste africane, sono stati più volte forniti mediatori linguistico-culturali pagati dallo Stato per agevolare la comunicazione nei centri di accoglienza. A Zurigo, Parigi, Londra ed ultimamente anche a Madrid, megalopoli influenzate da flussi migratori di ben più rilevante importanza, è facile trovare indicazioni stradali, commerciali, culturali, tradotte in multilingua, accessibili non più solamente da persone anglofone.
A fronte di quanto finora detto, uno spunto di notevole interesse può essere fornito da una analisi approfondita delle barriere culturali, incomprensioni e sentimenti di contrasto, che possono scaturire dal confronto di due realtà linguistiche opposte. Nel capitolo seguente verrà pertanto introdotto tale argomento, a partire da cenni storico-mitoligici.

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